L’Onda è un film del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dall’omonimo romanzo di Todd Strasser. Durante la settimana a tema un insegnante di una scuola superiore tedesca, Rainer Wenger, si trova a dover affrontare il tema dell’autocrazia, benché egli avesse preferito quello dell’anarchia, più vicino ai suoi ideali. Gli studenti, inizialmente annoiati dall’argomento, non credono possibile che una nuova dittatura possa essere instaurata nella moderna Germania, poiché la gente ha imparato dagli errori del passato. L’insegnante decide allora di organizzare un esperimento, in modo tale da dimostrare agli allievi come le masse possano essere facilmente manipolate. Ed è proprio da questo punto che la trama comincia, con Wegner che decide di creare un movimento fittizio per ricreare le condizioni di nascita di un regime dittatoriale. Viene così fondata l’Onda, un movimento studentesco al quale quasi tutta la classe sceglierà di aderire. Si istituiscono quelli che sono i tratti tipici di un movimento: un regolamento, un leader, un simbolo, una divisa di riconoscimento e un saluto. Verso il leader, votato all’unanimità e identificato nella figura del professore, si crea una sorta di venerazione che porterà man mano ad una cieca obbedienza da parte degli alunni. La divisa, che consiste in un paio di jeans e una camicia bianca, diventa il mezzo con cui annullare tutte le differenze individuali e riunire sotto un’unica bandiera, mantenendo però tutti i punti di forza di ognuno, qualità che porteranno allo sviluppo e al miglioramento del movimento (Homepage, profilo social, gadget e iniziative di vario genere).
L’Onda riesce a cancellare le dinamiche sociali precedenti, ad esempio Tim, inizialmente ignorato, viene aiutato e difeso nel momento del bisogno; l’organizzazione teatrale viene notevolmente migliorata e il comportamento di Marco inizia a mutare. Ha luogo inoltre un fenomeno di discriminazione, dove tutti coloro che non appartengono all’Onda vengono trattati superficialmente o ignorati e coloro che aderiscono godono di privilegi e supporto. Rainer a metà della storia si ritrova, come tutti i suoi membri, travolto dall’energia del movimento, come appunto un’onda che travolge tutto ciò con cui viene in contatto. Il suo senso di inferiorità nei confronti della moglie e degli altri professori diventa di conseguenza desiderio di rivincita e ulteriore fattore della degenerazione delle vicende. “Un’energia nuova” così viene definita l’euforia, volutamente enfatizzata nelle scene degli adesivi e della festa sulla spiaggia, ma realmente circolante nei membri attivi di una neonata organizzazione.
Come nella realtà, anche nella finzione vi è una percentuale di astinenti e una percentuale di coloro che sono contro l’ideologia; si formano quelli che sono gli effettivi schieramenti politici, ossia la maggioranza e l’opposizione. Il leader facendo leva sul bene comune, su un fine nobile e sull’individuazione di un nemico comune, riesce a legittimare il suo operato. Riesce a trasformare quella che inizialmente sembra un’imposizione in un coinvolgimento attivo e motivato dei partecipanti (ad esempio nel momento della simulazione di marcia in classe). Esattamente come in un regime o un movimento emergente si verifica un processo di autoalimentazione e costruzione: sono gli stessi membri che richiamano alle regole coloro che non le rispettano; sono i bisogni, i desideri, il malcontento e l’insoddisfazione a divenire linfa per questo nuovo organismo. Vi sono anche due elementi che possono divenire catalizzatori della nascita di un movimento: il consenso e l’appoggio di un’autorità superiore e le criticità della società esistente. Nel primo caso il consenso di un’autorità porta alla legittimazione e alla credenza di giustizia del proprio operato, nel secondo caso invece si fa leva su tutti gli aspetti negativi della società per infondere la speranza di un cambiamento e quindi di un miglioramento.
Personaggio degno di nota è Tim, un ragazzo solo, insicuro e psicolabile con un disperato bisogno di desiderabilità sociale. In molti episodi si intuisce il suo bisogno di affetto, ad esempio quando regala la partita di droga a dei ragazzi per farseli amici, quando si arrampica sulle impalcature del municipio oppure quando si offre di fare da guardia del corpo al signor Wenger. Tim inizia a identificarsi in modo ossessivo col gruppo, visto che soltanto al suo interno riesce a sentirsi finalmente accettato. Ben presto non sarà più in grado di riconoscere quali siano i confini e i limiti della società. Nella scena finale arriverà a dire poco prima di suicidarsi “L‘Onda era tutta la mia vita“.
L’apice del movimento si otterrà nella scena finale, quando Rainer, attraverso una serie di apparenti qualunquismi e facendo leva sulle negatività e le ingiustizie della società, scatenerà l’euforia generale portando alla perdita totale della ragione e del controllo degli alunni. Poco prima di “condannare il traditore” Marco, il professore romperà l’incantesimo facendo riflettere su quello che era appena successo e sciogliendo definitivamente l’Onda. Questo film invita molto a riflettere sui concetti di gruppo, (richiamandosi ai concetti di ingroup e outgroup), di identità, di regime, di pensiero gruppale e individuale, di inclusione ed esclusione, di individuo e società.